Home NOTIZIE ATTUALITÀ Regione Lazio, Cioffredi: “Colpita al cuore la ‘ndrangheta”

Regione Lazio, Cioffredi: “Colpita al cuore la ‘ndrangheta”

Questa mattina gli uomini della Dia, coordinati dalla Dda di Roma, hanno eseguito un sequestro complessivo di 100 milioni di euro nell’ambito di una operazione che ha portato all’arresto di 26 persone accusate di fare parte di una “locale” ‘Ndrangheta che operava da anni nella Capitale.

Un’operazione applaudita da Gianpiero Cioffredi, presidente dell’Osservatorio per la sicurezza e la legalità della Regione Lazio: “Grazie al Centro Operativo della Dia e alla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma per aver colpito al cuore gli affari illeciti della ‘ndrangheta a Roma. Se con l’inchiesta Propaggine del maggio scorso è stata scoperta la prima locale di ‘ndrangheta che agiva con l’autorizzazione del vertice calabrese, con l’operazione di questa mattina viene alla luce in maniera limpida la capacità imprenditoriale della locale al cui vertice siedono i boss Vincenzo Alvaro e Domenico Carzo”.

Ha aggiunto Cioffredi: “Quello che emerge è un vasto ed inquietante sistema di inquinamento del tessuto economico ed imprenditoriale romano, mediante l’intestazione fittizia di valori, per cui controllare aziende, ditte individuali e società, nei settori della panificazione all’ingrosso e al dettaglio, produzione e distribuzione di gastronomia, bar, ristoranti, tabaccherie, sale giochi, centri autorizzati di ricariche carte del tipo Poste pay, vendita di tagliandi dei giochi del Lotto e delle scommesse controllati dall’Agenzia dei monopoli di Stato, per poi allargarsi alla vendita e noleggio di auto, vendita dì pezzi di ricambio usati di autovetture. E’ inoltre significativa la forza e la capacità dì intimidazione e dì infiltrazione nel territorio romano senza bisogno di esteriorizzare l’uso della violenza perché bastava manifestarsi come propaggine del vertice calabrese della ‘ndrangheta.

Ha concluso: “Questa ennesima inchiesta pone interrogativi a tutte le istituzioni di Roma, alle associazioni dell’impresa, agli ordini professionali, alle forze sociali, affinché insieme condividano al più presto un’agenda comune nel contrasto alle robuste infiltrazioni mafiose nell’economia della capitale. Il contrasto alle mafie non può essere delegato all’azione della Magistratura e delle Forze di Polizia a cui va tutta la nostra gratitudine”.

G.