Se è stato firmato un contratto di locazione standard 4+4 tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015, oggi ci si potrebbe trovare di fronte ad una situazione molto diversa. Per gli affitti c’è un aumento che sfiora il 20% al momento del rinnovo del contratto.
Non bastavano le bollette e i vari rincari, adesso anche gli affitti. Secondo quanto rilevato dalla società di intermediazione immobiliare Abitare Co., l’aumento nella città di Roma è in media del 19,9%. Per una bicamerale da 70mq, sempre secondo lo studio, il canone arriverebbe a 1.365 euro al mese. A questa però vanno aggiunti i consumi per il riscaldamento, le rate condominiali, l’acqua e la luce.
“Oltre alla revisione dei contratti in scadenza, con degli inevitabili aumenti, bisogna poi aggiungere un potenziale incremento delle spese condominiali – dice Giuseppe Crupi di Abitare Co. – , che porterebbe il canone totale mensile a un livello non più sostenibile per molte famiglie che, a quel punto, si vedranno obbligate a cambiare zona o addirittura città, spostandosi dove i canoni sono più bassi. C’è invece chi, spinto dagli aumenti, opta per l’acquisto di una nuova abitazione, anche se le rate di mutuo sono più care a causa dell’aumento del costo del denaro. Da una nostra recente indagine su un campione di 1.500 famiglie oltre l’80% ha risposto che sarebbe disposto a pagare un affitto più alto del 15%, rispetto a quanto paga oggi, per una casa nuova dotata di servizi comuni.”
Gli incrementi più importanti si sono registrati nelle aree periferiche con un +33,3% rispetto ad 8 anni fa. Anche nei quartieri semi-centrali ci sarà un aumento del 24%. Un po’ più moderati invece sono gli affitti in centro, con un +7,7%, e nelle zone di “pregio”, con un +14,4%.
