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Frosinone, immobile confiscato ai clan passa al Comune di Castrocielo

Questura di Frosinone

Sgomberato dalla polizia un immobile a Castrocielo in provincia di Frosinone. Una sentenza della Cassazione ha reso definitivo il provvedimento di confisca di appartamenti e locali commerciali, in possesso di noti clan malavitosi che operano nel basso Lazio, che ora entreranno a far parte dei beni del Comune.

L’operazione è stato il prosieguo di un provvedimento di confisca di prevenzione, adottato dal Tribunale di Frosinone, Sezione Misure di Prevenzione, nell’ambito di un procedimento penale del 2009, reso definitivo da una sentenza della Corte di Cassazione, ed effettuato in seguito a recenti approfondimenti e specifiche investigazioni della Squadra mobile di Frosinone. 

Oltre 1 milione e mezzo di euro: il valore dell’immobile

L’immobile, costituito da quattro abitazioni e due locali commerciali, del valore commerciale stimato in oltre 1 milione e mezzo di euro, rientra tra i beni che sono stati oggetto di sequestro ai fini della confisca operato nell’ambito di un’inchiesta che aveva visto coinvolti soggetti riconducibili a clan camorristici, operanti nella bassa Ciociaria.

L’indagine aveva acceso i riflettori sugli affari compiuti nel basso Lazio dagli appartenenti all’associazione malavitosa, riconducibile all’ala Schiavone del clan dei Casalesi, capeggiata da Francesco Schiavone, detto Sandokan. In particolare, dalle carte del processo era emerso che il destinatario della confisca di beni aveva messo in piedi un’attività di traffico illecito di autovetture usate, la maggior parte delle quali di provenienza estera, rivendute in autosaloni dislocati tra Formia, Gaeta, Cassino e Frosinone, riuscendo così a riciclare ingenti somme di denaro “sporco”, che una volta ripulito poteva essere reinvestito in nuove attività criminali.

Il legame criminale con il clan di Casal di Principe era stato suggellato attraverso il regalo fatto dal proprietario dei beni confiscati proprio a Francesco Schiavone, un’autovettura Jaguar, un simbolico atto di sottomissione seguito all’affiliazione al clan. Gli agenti della Polizia di Stato hanno pertanto compiuto le operazioni di sgombero dell’immobile, all’interno del quale erano presenti alcuni familiari del destinatario della misura, i quali sono stati fatti uscire definitivamente dal bene, che entrerà a far parte dei beni del Comune di Castrocielo. (eg)