Home NOTIZIE ATTUALITÀ Case di riposo, i rincari colpiscono queste strutture. Costi troppo alti

Case di riposo, i rincari colpiscono queste strutture. Costi troppo alti

“Il vivo rischio di chiusure”. Un’espressione molto chiara che esprime quanto questa condizione stia mettendo in crisi le case di riposo, dove alcuni hanno già pensato al rialzo della retta.

«Ci sono stati casi – racconta Sebastiano Capurso, presidente di Anaste, l’Associazione nazionale delle strutture territoriali e per la terza età – in cui le direzioni hanno proposto agli ospiti di venire incontro ai rincari dell’energia, arrivati anche al 300% in più. Sicuramente il 2023 sarà un anno di aumenti, dal 20 al 30% al mese». Questa volta gli ospiti sono gli anziani nelle case di riposo della Capitale. I rincari ha colpito anche queste strutture e il presidente di Anaste dice che «invieremo a breve alla Regione Lazio una richiesta di aumento di almeno 600 euro al mese, quindi del 20% in più. Oggi c’è il vivo rischio di chiusure: alcune hanno già ridotto le attività dei reparti e lo fanno a mano a mano che gli anziani muoiono o vengono dimessi».

“Il vivo rischio di chiusure”. Un’espressione molto chiara che esprime quanto questa condizione stia mettendo in crisi le case di riposo, dove alcuni hanno già pensato al rialzo della retta. Di base una retta nel Lazio si aggira attorno ai 3.000 euro al mese. Circa metà è a carico della Regione Lazio. Alla restante ci pensa la famiglia.

C’è una differenza importante tra le case di riposo e le Rsa. «Le case di riposo dovrebbero ospitare utenti autosufficienti o parzialmente autosufficienti – aggiunge Sebastiano Capurso – Invece spesso capita che non potendo disporre dei posti letto in Rsa (Residenze sanitarie assistite, ndr) ci si rivolge in casa di riposo». Il problema è che a Roma mancano le Rsa e spesso e i figlio optano per portare gli anziani nelle case di riposo dov i prezzi vanno dai 1.500 a più di 2.000 euro al mese. La vera differenza è proprio nel servizio che offrono i due tipi di strutture.