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Carmine Garofalo morto a Regina Coeli: lite col compagno di cella 3 giorni prima

carcere di Regina Coeli a Roma

Non una morte per cause naturali ma un omicidio tra le mura del carcere. E’ questa l’ipotesi sul decesso di Carmine Garofalo, detenuto nel carcere di Regina Coeli a Roma, trovato morto a 49 anni nella sua cella lo scorso 16 agosto. Un decesso sul quale la Procura capitolina ha aperto un’inchiesta. A far ipotizzare che Garofalo non sia stato ucciso da un aneurisma dopo una caduta, è stata la testimonianza di alcuni detenuti. Avrebbero visto il compagno di cella, stringere un braccio intorno al collo di Garofalo fino a soffocarlo. La vittima avrebbe avuto una colluttazione tre giorni prima con il detenuto con cui condivideva la cella. “È un violento, una persona con problemi psichiatrici che già in passato aveva tentato di uccidere Carmine” avrebbero detto due testimoni. L’amministrazione penitenziaria ha avviato un’indagine. A chiedere al Dap di fare chiarezza il Garante dei detenuti. “Quando ci sono – ha detto Palma –  delle voci o qualcosa che viene riferito e riportato è sempre necessario andare in fondo su due livelli distinti: da una lato parte quello della Procura e dall’altro da parte dell’amministrazione penitenziaria. E se l’ipotesi dell’omicidio di Carmine Garofalo è fondata, perché il caso non è emerso subito, ma solo ora?”. (eg)