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Porto Fluviale, Il Campidoglio vuole recuperare l’ex caserma. Nuovi servizi e una piazza

Tra le stanze capitoline stanno girando vari progetti di rigenerazione, tra cui quello dell’ex caserma ora occupata tra via Ostiense, via del Porto Fluviale e via delle Conce. L’edificio cattura l’attenzione perché ospita un grande murale realizzato dallo street artist Blu. Dal 2003 il complesso denominato “Direzione magazzini del commissariato” è occupato da numerose famiglie di varia provenienza etnica (al momento si stimano attorno a 56 nuclei familiari provenienti da 13 differenti nazioni).

L’idea di valorizzazione è quella di impiegare il complesso per dare alle famiglie che hanno bisogno, in emergenza, un luogo in cui stare e fornire una serie di servizi. Il cortile diventerà una piazza pubblica e sarà inserito all’interno di questa piazza un mercato a kmzero. Una novità assoluta è quella dell’introduzione di uno sportello anti-violenza, un centro della mobilità sostenibile che si svilupperà, secondo le previsioni, verso la stazione Ostiense-Piramide.

Il progetto è denominato “Porto Fluviale RecHouse: recupero partecipato del patrimonio artistico e sociale dell’immobile vincolate ed occupato”. Ha alle spalle funzionari dell’amministrazione, consulenti esperti e referenti della facoltà di architettura de La Sapienza, del dipartimento di architettura di Roma Tre e dell’università Luiss. Per gli alloggi “verranno inseriti nel patrimonio ERP e riassegnati attraverso un bando speciale con priorità per le famiglie che abitano l’immobile – si vede nell’accordo di programma – che sia o in possesso dei requisiti ed al piano terra servizi per il quartiere”.

L’ter amministrativo è a un buon punto. “La delibera è  già passata in commissione patrimonio – ha commentato il consigliere Yuri Trombetti che la presiede – abbiamo solo qualche emendamento da presentare. Ad esempio vogliamo che non ci si affidi al solo auto-censimento ma che proceda a farlo anche l’amministrazione. Altra cosa, chiediamo che per decidere chi ne abbia diritto, non si debba fare riferimento come prevede l’accordo all’ISEE bensì al reddito. Ma solo per il fatto che è la normativa regionale sull’assegnazione degli immobili ERP a prevederlo”.