Home NOTIZIE CRONACA Roma, vino comune venduto come Dop e Igp: sequestrato stabilimento “clandestino”

Roma, vino comune venduto come Dop e Igp: sequestrato stabilimento “clandestino”

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Bottiglie di normale vino etichettato e venduto come Dop e Igp, allungato con acqua e con l’aggiunta di zuccheri e aromi. Tutto prodotto in uno stabilimento “clandestino”. Con due operazioni i carabinieri del Nas e Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi di Roma diretti dalla procura di Tivoli hanno messo fine all’attività di commercio illegale di vini contraffatti in provincia di Roma. Sequestrato uno stabilimento di imbottigliamento e le quote di una società.

Il sequestro dello stabilimento “clandestino”

La prima operazione è stata condotta dai Carabinieri del Nas Roma e dall’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi di Roma, che nell’ambito delle attività di controllo e monitoraggio del settore vitivinicolo, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal G.I.P. del Tribunale di Tivoli su richiesta del Pubblico Ministero, di uno stabilimento per l’imbottigliamento di prodotti vitivinicoli in provincia di Roma.

Dalle indagini è emerso che venivano commercializzati prodotti vinosi sofisticati e alterati con aggiunta di acqua e zuccheri. Vini comuni venivano inoltre etichettati fraudolentemente come “DOP” o “IGP”  con l’aggiunta di aromi naturali, senza alcuna corrispondenza tra la qualità del vino in etichetta e quella reale. E’ stato infine scoperto uno stabilimento enologico “clandestino”. Nel corso delle operazioni sono stati sequestrati inoltre macchine operatrici, silos e prodotti vinosi in essi contenuti, per un valore di svariati milioni di euro.

La seconda operazione è stata condotta dal solo Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi di Roma. E’ stato eseguito un secondo decreto di sequestro preventivo, disposto dal gip del Tribunale di Tivoli, su richiesta del Pubblico Ministero, relativo alla totalità delle quote societarie di due soggetti giuridici riconducibili ad uno stabilimento enologico in provincia di Roma e dedito alla commercializzazione di vini con false denominazioni di origine “DOP” e “IGP”.

I vini illegalmente commercializzati venivano prodotti nello stabilimento a partire da vini generici sofisticati con aromi di varia natura (caramello, banana, moscato, cioccolato). Il provvedimento del gip inoltre ha anche previsto per i due soci ed un altro soggetto partecipante alla conduzione dell’azienda, il divieto di esercitare qualsiasi attività imprenditoriale e commerciale nel settore agroalimentare. L’attività dello stabilimento è stata affidata ad un amministratore giudiziario nominato dallo stesso Tribunale. L’azienda vitivinicola in questione registra un fatturato annuo di circa 1.700.000 euro. (eg)