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Roma, multe e provvedimenti in Centro per abusi sulle occupazioni di suolo pubblico

Sono quasi quattromila i metri quadrati di suolo pubblico che sono stati liberati da tavolini, sedie e ombrelloni a Roma. In tre mesi sono state effettuate 448 ispezioni in cui sono risultati irregolari 308 casi e 10 sono stati i provvedimenti di chiusura per la reiterazione della violazione.

Le sanzioni e i verbali sono stati fatti in alcune delle piazze e vie del Centro che ormai erano diventati impraticabili. Tra queste c’è piazza della Rotonda al Pantheon, c’è via della Maddalena, o ancora via in Arcione, in via del Lavatore e in tante altre. Secondo la delibera del 21 giugno, i bar e i ristoranti dovrebbero ridurre le occupazioni di suolo pubblico entro il 30 settembre. Questo soprattutto nel I Municipio. La Confcommercio e la Confesercenti chiedono al Campidoglio la proroga almeno di un mese.

«Noi chiediamo innanzitutto la sospensione del canone unico per tutta Roma – ha affermato il presidente della Fiepet Confesercenti Claudio Pica – e chiediamo di mantenere le occupazioni emergenziali. Anche perché nel I Municipio chi non aveva nulla può ancora avere uno spazio all’aperto e chi aveva una regolare concessione e ha sempre pagato deve tornare allo spazio pre-Covid. Non mi sembra giusto che proprio questi esercenti siano penalizzati».

Anche Sergio Paolantoni, presidente della Fipe Confcommercio, punta alla proroga fino a fine anno. «Vista la crisi energetica abbiamo chiesto un incontro all’assessore Monica Lucarelli, che si è dimostrata sensibile al problema. Cerchiamo di trovare una soluzione per tutti, almeno nel I Municipio».

Oggi verrà affrontato il tema dal Tavolo tecnico del decoro. L’assessore alle Attività produttive Monica Lucarelli, in vista di questo incontro, sta ricevendo varie sollecitazioni «da parte delle associazioni dei ristoratori sulla possibilità di estendere l’utilizzo del suolo pubblico con le stesse modalità previste dal decreto legge nazionale per la crisi Covid». Ma la questione si fa più urgente del solito perché i ristoratori hanno solamente due settimane – entro la fine di settembre – per fare domanda al Campidoglio per mantenere lo spazio all’aperto.