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Roma, il caro-bollette mette a rischio piscine e impianti sportivi

Le piscine, più di altri impianti sportivi, stanno soffrendo a causa di questa crisi energetica che ha trovato terreno fertile dopo il Covid. Per i gestori questa volta il problema non è di tipo sanitario, ma di altra natura: economico. Claudio Pillot, presidente del Nomentano SSD ha dato in gestione piscina e palestra e quando i gestori gli mostrano le bollette, lui rimane sbalordito. «Bollette che prima erano sui settemila euro mensili, ora sono lievitate addirittura a diciotto, superiori di due volte e mezza. Vale per l’energia elettrica ma vale anche per il gas, con i consumi che inevitabilmente aumenteranno ancora con l’avvicinarsi della stagione invernale. E con luce e gas sono aumentati anche il cloro, i concimi, tutto quello che si può pensare possa far parte della gestione ordinaria di un impianto».

La gestione di una piscina implica notevoli spese, così come tante altre strutture che fino ad ora hanno segnato la storia sportiva della Capitale. Il presidente del Canottieri Lazio Raffaele Condemi, ha definito la situazione “drastica”. « Per i soci il circolo è come una seconda casa, e potrà capitare di dover chiedere loro un contributo aggiuntivo o di rinunciare a qualcosa tra i servizi offerti. Il nostro circolo, ad esempio, non ha un’attività energivora a differenza di altri che hanno la piscina coperta. Ma non possiamo negare di essere in grande difficoltà e molto preoccupati».

Per questa ragione e per il fatto che non si può rimanere inermi di fronte a quanto sta accadendo, lunedì 19 alle 10.30 presso l’auditorium del Forum Sport Center in via Cornelia è atteso un confronto aperto a tutti i titolari dei centri sportivi, ai presidenti, ai collaboratori e ai dirigenti. Ci sarà anche il presidente della Federnuoto Paolo Barelli e, probabilmente, saranno presenti tantissime persone.