Questo è quanto è stato annunciato il ministro del Lavoro, Andrea Orlando. “In diverse occasioni, negli scorsi mesi, avevo proposto la proroga e mi ero impegnato affinché fosse approvata: promessa mantenuta – scrive sui social -. La misura è stata inserita nel dl Aiuti bis in conversione al Senato e rappresenta un intervento fondamentale per tutelare le persone più fragili, i genitori con figli piccoli e continuare a garantire migliore conciliazione del tempo vita-lavoro grazie alla modalità agile”.
La proroga è stata possibile “anche grazie a risorse del Ministero del lavoro”, tiene a specificare il ministro Orlando. Nell’emendamento approvato il Ministero del lavoro ha finanziato la misura con 18,66 milioni di euro per il 2022, 8 milioni attraverso il Fondo sociale per l’occupazione del Ministero del lavoro e 10,66 milioni con riduzione del Fondo per le politiche attive del lavoro.
Il lavoro in smart working per entrambe le categorie era scaduto il 30 giugno e l’emendamento invece sposta questo termine ultimo al 31 dicembre 2022. Rimangono comunque due condizioni da rispettare:
- le caratteristiche della prestazione professionale svolta dal lavoratore devono essere compatibili con il suo svolgimento da remoto;
- per i genitori di figli under 14, in famiglia non ci sia un altro genitore già percettore di un ammortizzatore sociale (come la cig) o che non lavori.