Home NOTIZIE ATTUALITÀ Frosinone come secondo scalo del Lazio. Il progetto c’è ed è strutturato

Frosinone come secondo scalo del Lazio. Il progetto c’è ed è strutturato

Sono in arrivo dei piani ambiziosi che ridefiniscono la geografia degli aeroporti del Lazio. Il progetto c’è ed è strutturato su più fronti. Si partirà dal ridimensionamento di Ciampino, e forse è il piano più temerario.

L’idea è quella di ridurre la sua portata per creare uno scalo civile a Frosinone. «L’aeroporto dell’Urbe merita un rilancio – ha detto il presidente Pierluigi Di Palma – Chiediamo di destinarlo a un turismo di prossimità. Aerei di piccole dimensioni oppure taxi volanti possono partire dall’Urbe e dirigersi a Viterbo». Questo anche per ridurre il traffico aereo ce condiziona le vite di chi vi abita accanto. Infatti alcuni residenti si sono lamentati dell’inquinamento acustico che provoca l’arrivo e la partenza di un aereo proprio in prossimità delle loro case.

«(Enac, ndr) non chiede formalmente la chiusura di Ciampino. Certo, segnaliamo le gravi criticità di quella realtà, che è troppo innervata nel tessuto della città, crea disagio ai residenti tra smog e rumori, e non ha possibilità di espansione, come arrivi e decolli». Si punta infatti ad un altro scalo e una città in cui si potrebbe trasferire il traffico aereo è Frosinone dove c’è «l’aeroporto militare di Frosinone, il Girolamo Moscardini, che andrebbe ristrutturato e aperto alle compagnie civili.»

Il prossimo passo sarà quello di capire chi dovrà sostenere il costo della ristrutturazione e chi sarà l’incaricato che dovrà occuparsi di interfacciarsi con l’Aeronautica militare. «Dovrà essere il governo a decidere il da farsi – continua Di Palma –  a trattare con l’Aeronautica militare e a stanziare la spesa».

Infine, ma non meno importante, con questa manovra lo scalo più grande d’Europa, Fiumicino, assumerebbe il ruolo di hub istituzionale.