Home NOTIZIE ATTUALITÀ Commercio, lo studio di Federlazio: centomila imprese del Lazio in gravi difficoltà

Commercio, lo studio di Federlazio: centomila imprese del Lazio in gravi difficoltà

AZIENDA ORTOFRUTTICOLA RANIERI FASE FINALE DELLA PRODUZIONE DI UVA DA TAVOLA LAVORATRICI ADDETTE AL TAGLIO E CERNITA DELL'UVA BILANCE CASSETTE UVA

L’aumento dei prezzi dell’energia sta impattando in maniera pesante sull’attività di almeno centomila imprese manifatturiere, commerciali e terziarie del Lazio. Ad affermarlo è Federlazio, che attraverso una consultazione di un panel qualificato di imprenditori del territorio ha evidenziato le difficoltà che molte aziende stanno vivendo.

Inoltre, secondo calcoli effettuati dalla CGIA di Mestre su dati Terna, Arera, Eurostat e Gme, l’esplosione dei costi pesa nei bilanci delle imprese del Lazio per oltre 6,3 miliardi di euro. In questo contesto vi sono intere filiere industriali che rischiano concretamente di sospendere le proprie produzioni. Tra queste attualmente risulta particolarmente grave la condizione di quelle che operano nei distretti della ceramica di Civita Castellana, ma sono a rischio anche molti altri segmenti industriali: dalla trasformazione alimentare al tessile, dalla metallurgia alla meccanica e all’elettronica, dalla chimica di trasformazione alle lavorazioni delle materie plastiche, fa sapere ancora Federlazio.

Im merito alla preoccupante situazione si è espresso il presidente della Federlazio Silvio Rossignoli: “Sono necessarie azioni immediate e urgenti, innanzitutto applicando immediatamente il price-cap sul gas, indipendentemente dalle decisioni che verranno prese a Bruxelles o ad Amsterdam, che si mettano poi in campo finanziamenti ad hoc per le imprese, anche a fondo perduto, e veri e propri mutui con garanzie di Stato per pagare questi costi vertiginosi e fuori controllo. L’alternativa non potrà essere che il collasso dell’economia del nostro Paese”.

Ha poi aggiunto: “Contestualmente, sul piano nazionale e internazionale, si intervenga per modificare i meccanismi di definizione del prezzo dell’energia, rendendoli indipendenti dalle dinamiche finanziarie che regolano il mercato del Gas. Si lavori inoltre per incrementare l’apporto delle energie rinnovabili e di tutte le possibili alternative al gas nella produzione di energia elettrica, dal nucleare all’eolico, dai rifiuti alla geotermia per raggiungere in tempi brevi quella necessaria indipendenza energetica del Paese che risulta vitale per l’equilibrio attuale e futuro del nostro sistema socio-economico”.

G.