Home NOTIZIE ATTUALITÀ Turismo, per l’autunno numeri importanti nonostante i costi. Manca però personale adeguato

Turismo, per l’autunno numeri importanti nonostante i costi. Manca però personale adeguato

Questa estate ha visto il ritorno di tantissimi turisti nella Capitale raggiungendo quasi «i dati pre – Covid del 2019». Lo ha annunciato il presidente di Federalberghi Roma Giuseppe Roscioli che prevede anche per l’autunno numeri importanti. Nonostante la minaccia degli aumenti dell’energia e, non da sottovalutare, la mancanza del personale,  «per il momento la situazione è positiva – continua Roscioli -, il tempo nonostante il caldo ci ha dato un bell’aiuto. Sono tornati i turisti americani e ci sono stati soprattutto europei: mancano ancora gli orientali, i giapponesi e i cinesi, oltre i russi e i sudamericani, ma speriamo di riuscire a chiudere settembre e ottobre come nel 2019».

Per quanto riguarda gli alberghi, Roscioli specifica che i prezzi sono aumentati «solo leggermente nonostante tutti i rincari, dalle materie prime all’energia. Gli hotel sono aziende “energivore” per via dei riscaldamenti e dell’aria condizionata: i costi per il momento cerchiamo di affrontarli noi, ma se dovessero salire ancora, al punto da annullare i profitti, c’è il rischio di tornare alle chiusure come con il Covid. Non è possibile lavorare senza guadagnare. E se un albergo chiude sono 30-40 o 50 dipendenti che vanno a casa. Vedremo da novembre in poi cosa accadrà, purtroppo oggi stiamo pagando 20 anni di politica energetica assente».

Roscioli non è l’unico ad essere ottimista e a segnalare dei risultati positivi. Anche Massimo Bettoja, titolare di alberghi come il Massimo d’Azeglio e il Mediterraneo, parla di una «stagione (che) sta procedendo molto bene e per settembre e ottobre abbiamo le stanze occupate fino al 90%. Ma il nostro problema adesso, oltre gli alti costi dell’energia, è anche quello della carenza di forza lavoro, al punto che preferiamo non occupare tutte le camere perché poi non abbiamo chi le possa rifare».

Altro punto in comune è la mancanza di un personale adeguato per affrontare le prossime stagioni. A questo chiaramente si aggiunge l’incognita del prezzo dell’energia e delle materie prime.