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Turismo, necessaria una pianificazione su larga scala del comparto. Tanti lavoratori ancora a casa

Dai lavoratori nel settore del turismo, arriva un monito. Si chiede maggiore pianificazione per non lasciare i dipendenti abbandonati a sé stessi. La pandemia è stata un momento decisivo per alcuni lavoratori, in particolare del mondo del turismo. Molti di loro sono stati licenziati, alcuni anche senza preavviso.

Al momento sono 340 i lavoratori che sono stati licenziati in questo campo. Con la buona stagione estiva, il problema sembra però essere stato tamponato. Tamponato, appunto, non risolto. Non ci sono le giuste garanzie per un futuro certo e su questo Federalberghi ha pubblicato un bollettino per analizzare la situazione. Nella nota si legge che “pur in presenza di segnali di risveglio del mercato che inducono a guardare con fiducia al futuro il primo semestre del 2022 continua a registrare livelli inferiori a quelli del 2019. In calo il tasso di occupazione camere (.14,9%), il traffico aereo (-23%) e il tax free shopping (-56%)”. Da aggiungere che nel mese di maggio 2022 si sono registrati dei numeri che fanno ben sperare.

In una nota il segretario generale della Fisascat-Cisl Roma Capitale e Rieti, Stefano Diociaiuti, scrive che “In questi mesi abbiamo protestato duramente contro alcune grandi realtà alberghiere della Capitale che hanno deciso di licenziare centinaia di lavoratori, adducendo come motivo alcune criticità economiche al tempo stesso, si continua a parlare di incassi record e di altissima affluenza turistica: si tratta di un meccanismo pieno di contraddizioni, perverso nei suoi effetti, che a un primo sguardo si fatica a comprendere”.

La pianificazione su larga scala del comparto turistico è la richiesta più forte che in questo momento i sindacati stanno facendo. “Politiche miopi e di respiro corto, unite all’estemporaneità dei flussi turistici ed economici, in questi anni più che mai intermittenti, non possono che ricadere sulle spalle dei lavoratori: parliamo di persone e famiglie esposte all’andamento oscillante del comparto, che sono state licenziate talvolta senza preavviso e dopo molti anni di servizio”, scrive ancora Diociaiuti. Oltre ai licenziamenti senza preavviso, ci sono anche casi si lavoratori assunti senza garanzie, per poco tempo e non definibili neanche come “stagionali”.