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Roma, aree archeologiche aperte solo nel weekend. Mancano custodi e tecnici

Nella città eterna ci sono aree archeologiche aperte solamente nel weekend a orari frammentari e su prenotazione. Alcune ville a Roma sono accessibili solo in particolari giornate, alcuni musei invece sono aperti saltuariamente. Un paradosso se si pensa che la città stessa è un museo a cielo aperto.

La causa di questa situazione la si deve cercare nella mancanza di personale, tra custodi e addetti all’accoglienza e alla sorveglianza delle sale. Tanti pensionamenti e poche assunzioni.

Il Direttore del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, Valentino Nizzo, spiega il clima di incertezza che investe villa Poniatowski. «Noi non siamo mai riusciti a tenerla aperta se non in forma parziale: dieci sale di importanza fondamentale. Al momento i custodi sono meno della metà di quelli previsti nel vecchio organico. Sono sempre riusciti con grande abnegazione ad aprire Villa Giulia con orario completo ma per tenere aperto l’intero complesso dovrebbero essere 60. Ora sono una ventina. A settembre è previsto l’arrivo di sole 6 unità». Il 15 settembre sarà una data importante per chi ha superato l’ultimo concorso: entreranno in servizio gli assunti.

Il problema però è che queste assunzioni non bastano, non sono sufficienti a ricoprire un patrimonio così ampio di arte e cultura. C’è un comparto di volontari che si occupa di non tener chiuse alcune strutture offrendo il solo servizio, ma questo non va a colare tante delle difficoltà che costringono le strutture alla chiusura.