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Scuola, nel Lazio pochi professori per quasi 800mila studenti: mancano circa 4mila insegnanti

Nel Lazio gli studenti, dall’infanzia alle superiori, sono quasi 800mila. I docenti di ruolo invece sono circa 66mila, troppo pochi per un numero così alto di alunni.

A poco meno di un mese dall’inizio delle lezioni, si parla di classi senza professori. Una parte delle cattedre infatti è ancora vuota. Il ministero dell’Economia ha finanziato nel Lazio 9.549 assunzioni per cercare di combattere la mancanza dei docenti. «Metà delle cattedre da assegnare rimarranno probabilmente vacanti» segnala il sindacato Uil. Secondo Saverio Pantuso, segretario regionale Uil Scuola, «se ne copriranno al massimo seimila, il resto saranno supplenze».

Nel Lazio gli studenti, dall’infanzia alle superiori, sono quasi 800mila. I docenti di ruolo invece sono circa 66mila, troppo pochi per un numero così alto di alunni. Il finanziamento promosso dal ministero dell’Economia per le quasi 10mila assunzioni da effettuare, mancherebbero ancora 4mila insegnanti.

Pantuso spiega che «per alcune materie il concorso non è ancora terminato.» tra i casi dei cosiddetti concorsi lumaca, c’è quello dei circa 600 insegnanti di matematica e scienze delle scuole medie che stanno aspettando da circa un anno di concludere la selezione. A spiegare la situazione è Alessandro Tatarella, segretario regionale scuola Cgil, che dice che «non si è riusciti a formare le commissioni per svolgere l’esame orale. Ogni commissione deve comporsi di tre professori di matematica e scienze, ma di questi docenti ce ne sono pochi e sono mal pagati, nessuno accetta l’incarico».

A tutto questo si aggiungono anche vari errori nelle graduatorie provinciali per quanto riguarda le supplenze. Anche per i presidi la situazione non è migliore. Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale presidi Roma, sottolinea che «nonostante il concorso rimarranno scoperte circa 40 presidenze. Sono posti che non possono essere assegnati neanche ai vincitori di concorso perché sono di dirigenti con altri incarichi al ministero o nei sindacati».