La ferita dei 44 martiri palestinesi tra cui 15 bambini, con l’aggiunta di ben 350 feriti, ancora è aperta nella comunità palestinese italiana e non solo dopo i bombardamenti israeliani su Gaza.
Questa mattina centinaia di persone si sono radunate di fronte al palazzo della Farnesina nella manifestazione organizzata da Giovani Palestinesi di Roma, Comunità palestinese di Roma e del Lazio, Assopace e Comitato con la Palestina nel cuore per chiedere giustizia e una pace che possa sentire anche la voce di chi vive, intrappolato, a Gaza da un’occupazione che da 74 anni non tiene conto della popolazione civile palestinese.
Una manifestazione pacifica, ma con un messaggio rivoluzionario, un messaggio che può cambiare le sorti di decine di milioni di palestinesi non solo tra West Bank e Gaza ma in tutto il mondo, data la diaspora.
La situazione tra Israele e Gaza
Nel frattempo le elezioni in Israele si avvicinano e l’attuale premier del governo di transizione subentrato al dimissionario Bennett, ovvero Yair Lapid, è stato granitico: “Israele ha il diritto di difendersi, se verremmo attaccati riaponderemo”. Un gioco politico e delle parti che non tiene conto dell’aggredito (in questo caso Gaza, che ha subito quello che Israele chiama raid preventivo) e che fa giogo sull’opinione pubblica sempre più radicalizzata nello stato di Abramo alla luce dei cambiamenti epocali che stanno avvenendo sul piano della scacchiera geopolitica mondiale.
Nella manifestazione italiani e palestinesi insieme chiedono anche delucidazioni sulle dichiarazioni del ministro degli esteri Di Maio e della Farnesina stessa. Entrambe le parti in comunicazioni ufficiali si sono infatti rese solidali con Israele affermando che: “Israele ha il diritto di difendersi”. Dichiarazioni queste che hanno suscitato rabbia e indignazione in chi conosce ciò che accade ed è accaduto in quei tre giorni infernali sul campo.
