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Ater in crisi. A Roma via libera per la cessione di 3600 immobili per risanare i debiti

Gli assessori alle Politiche abitative e al Patrimonio, Massimiliano Valeriani e Daniele Leodori, hanno scritto un sollecito in cui ricordano all’ente romana di essere indebitata con la Regione per 34 milioni di euro.

L’Ater è in crisi e ha deciso di vendere 3600 alloggi sparsi in vari quartieri della città. L’ente ha stilato il programma di alienazione degli immobili di pregio che è stato approvato martedì dalla giunta regionale. L’azienda deve ripianare un debito residuo di circa 186 milioni la cui causa principalmente è legata all’ex imposta sulla casa (ici). Più della metà delle case si trovano a Garbatella, a Testaccio, a San Saba  e a Villa Pamphili.

Per primo saranno proposte agli assegnatari e così Ater Roma spera di poter ricavare oltre 550 milioni di cui 371 per ripianare il debito. Si parla però anche di una vendita della sede storica di lungotevere Tor di Nona all’Inail perché quanto pensato potrebbe non bastare a rassicurare la giunta Zingaretti.

Gli assessori alle Politiche abitative e al Patrimonio, Massimiliano Valeriani e Daniele Leodori, hanno scritto un sollecito in cui ricordano all’ente romana di essere indebitata con la Regione per 34 milioni di euro. La stessa cifra a cui si vuol vendere la sede di rappresentanza all’Inail. Purtroppo però le trattative stanno andando per le lunghe e si paventa anche il rischio che l’istituto rinunci all’acquisto.

Nella missiva si legge: «Ci preme ricordare che la sopracitata deliberazione (delibera con cui la giunta ha concesso un prestito di 34 milioni nel dicembre 2021) prevede che in caso di inerzia al completamento delle citate procedure di dismissione della sede (…), l’inadempimento costituisca condizione di risoluzione della concessione di liquidità, con la conseguente decadenza del privilegio e l’immediato obbligo di restituzione.» La missiva si conclude con la richiesta di tempi e modi di rilascio dell’immobile ben precisi. «Dare sollecito riscontro alla nota Inail, impegnandovi formalmente alla vendita del compendio(…) e a concludere le operazioni di trasloco di persone e cose entro e non oltre il 30 settembre p.v.»