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Addio a Luca Serianni, oggi la camera ardente all’università: i funerali ad Ostia domani 26 luglio

La lezione di congedo del linguista Luca Serianni alla Sapienza (foto Sapienza)

Camera ardente allestita all’università la Sapienza per dare l’ultimo addio al professor Luca Serianni, celebre linguista e docente del primo ateneo romano, morto a 74 anni in ospedale dopo essere stato investito ad Ostia mentre attraversava la strada all’altezza delle strisce pedonali. La camera ardente sarà allestita oggi pomeriggio lunedì 25 luglio dalle 18 alle 20, nell’Aula I della facoltà di Lettere e filosofia dell’università La Sapienza. La stessa aula dove davanti a centinaia di studenti e accademici tenne la sua ultima lezione dopo 40 anni di insegnamento.

I funerali saranno celebrati domani martedì 26 luglio, alle 10, nella chiesa di Santa Maria Regina Pacis, in piazza Regina Pacis, 13, a Ostia.

La tragedia è avvenuta la mattina di lunedì 18 luglio. Serianni stava attraversando la strada quando è stato travolto su via del Capo Verde altezza via dei Velieri da una Toyota Yaris guidata da una donna di 52 anni che si è fermata a prestare soccorso. In seguito l’automobilista avrebbe detto di essere stata accecata dal sole e di non aver visto l’uomo attraversare. Il linguista è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Grassi. Ma le condizioni sono apparse subito disperate. Serianni è stato quindi trasferito al San Camillo dove è spirato giovedì scorso 21 luglio, dopo giorni di coma irreversibile.

La lezione di congedo alla Sapienza

Linguista di fama mondiale, accademico della Crusca, membro dei Lincei, Luca Serianni era amatissimo dagli studenti che ad ogni fine corso non gli facevano mancare applausi e standig ovation. Il ricordo del professore che ha insegnato fino al 2017 alla Sapienza rivive nella lezione di congedo che Serianni aveva tenuto in una gremita aula 1 della Facoltà di Lettere dal titolo Insegnare l’italiano nell’università e nella scuola. Tra le altre cose, in quell’occasione Serianni affermava che “Chi ha scelto di fare l’insegnante ha scommesso sui propri scolari e in generale sui giovani; insomma non può prendersi il lusso di essere pessimista” e manifestava il suo scetticismo sull’insegnamento a distanza.