Home NOTIZIE SPORT Roma, Dybala spiega perché non ha preso la maglia numero 10: l’intervista

Roma, Dybala spiega perché non ha preso la maglia numero 10: l’intervista

Dybala e Paredes
Dybala e Paredes

Paulo Dybala parla per la prima volta da giocatore della Roma. Toglie subito una curiosità: perché non ha scelto la maglia numero 10? “Avevo parlato con Pinto – ha detto in un’intervista ai microfoni del club. – Mi aveva proposto la 10. Credo però che quel numero e quella maglia deve essere di Totti, per quello che rappresenta per città e tifosi. Portare una maglia così… è una grande responsabilità. Ci vuole rispetto. Un giorno magari potrò portarla, oggi però sono contento del 21, che è importante. Ho iniziato a vincere con quello e spero di poterlo fare anche qui”.

L’ufficialità dell’argentino è arrivata ieri, insieme ai dettagli del contratto. La clausola esiste, ma la Joya chiedeva di inserirla a ogni squadra con cui ha trattato. E la Roma ha la possibilità di annullarla riconoscendo al giocatore una serie di bonus in caso di offerte da altre squadre. Troppo presto per parlare di futuro, Dybala ora si gode il presente: “Molto contento di essere qui, felice di iniziare dopo una lunga attesa. Avevo voglia di conoscere compagni e allenatore e staff”.

L’argentino racconta le ultime frenetiche ore che lo hanno visto protagonista: “E’ stato tutto veloce, la trattativa nell’ultimo weekend. Tutto passato molto in fretta, avevo voglia di iniziare prima. Ho deciso velocemente, dopo tutti i controlli e quello che deve fare la società ho potuto firmare. Cosa mi ha convinto a dire sì? La chiamata del mister, del direttore, aver potuto parlare con i presidenti. Mi hanno dato tante certezze. Anche Mourinho è stato molto chiaro con le sue idee, ed è stato anche lui una ragione importante. Giocare per questa squadra per quello che rappresenta in questa città, nel paese e nel mondo sicuramente è qualcosa di bello”.

Dybala fissa i suoi obiettivi personali: “Adesso mettermi in forma per essere all’altezza della squadra, poter aiutare la squadra. Devo aiutare questa squadra a continuare a vincere, per la mentalità che hanno raggiunto l’anno scorso, per la mentalità del mister. Ho un mondiale alle porte, devo dare il massimo per questa squadra, anche per arrivare al torneo più in forma possibile. E poi poter vincere qualche trofeo”.

Conclude: “Anche prima di venire in Italia conoscevo la Roma, è internazionale. Negli ultim anni è cresciuta molto, la società è seria, si vede anche da fuori. E da dentro ancora più chiaro. Il trofeo vinto l’anno scorso evidenzia ancora di più quello che stanno facendo”.