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Omicidio Anzio, 20enne scagiona il fratello: “Lui non c’entra. E’ stata una disgrazia”

Leonardo Muratovic (foto profilo Facebook Federazione Pugilistica Italiana)

“Ho fatto tutto da solo, mio fratello non c’entra”. Si è preso tutta la responsabilità il 20enne di origini magrebine di quanto accaduto nella notte tra sabato e domenica ad Anzio dove è stato ucciso a coltellate Leonardo Muratovic, il pugile 25enne di Aprilia, Il ragazzo che ieri sera si è costituito a Roma dai carabinieri insieme al fratello di 26 anni nel corso di dichiarazioni spontanee avrebbe ammesso quindi di essere l’autore dell’omicidio. Il fratello sarebbe andato con lui in caserma per dimostrare invece la sua innocenza. Era sul posto ma non avrebbe partecipato alla violenza. Una versione che gli inquirenti dovranno verificare. Il 20enne avrebbe inoltre parlato di disgrazia, una lite finita male. Indagini anche sull’arma con cui è stato ucciso Leonardo. Il coltello a serramanico usato durante il litigio all’esterno del locale. “Il coltello non era mio, lo aveva il pugile” avrebbe detto ancora il giovane. 

Secondo quanto ricostruito Leonardo era con fidanzata e amici nel locale quando alle 2 circa della notte si è accesa una discussione con un altro gruppo. Qualche spintone di troppo e la security ha così deciso di farli uscire in strada dove la rissa è degenerata e Leonardo è stato colpito da una coltellata al petto accasciandosi a terra esanime. Inutili i soccorsi. Il ragazzo è morto poco dopo l’arrivo al pronto soccorso.

E’ partita così la caccia all’assassino con analisi di immagini della telecamere di sorveglianza e una lunga fila di testimoni sentiti dagli inquirenti. Due buttafuori domenica scorsa sono stati accoltellati dal padre della vittima proprio mentre andavano in commissariato ad Anzio. “Responsabili” secondo l’uomo di non aver arginalo la lite. Il cerchio si stava stringendo sempre più intorno ai sospettati dell’omicidio. Forse per questo i due fratelli ieri sera sono andati dai carabinieri di Roma.

E.