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Rifiuti Roma, tra Egato e termovalorizzatore: parla l’assessore Valeriani

MASSIMILIANO VALERIANI ASSESSORE

Il piano rifiuti di Roma, ha assicurato il sindaco Gualtieri, sarà pronto entro luglio. E il progetto centrale sarà la realizzazione del termovalorizzatore, condizione posta dal Movimento 5 Stelle per l’approvazione del decreto Aiuti che oggi passa in Senato, con il rischio che possa saltare la maggioranza di governo.

Ipotesi che Massimiliano Valeriani, assessore regionale ai Rifiuti, in un’intervista rilasciata al Messaggero, commenta così: “Se posso permettermi, credo che in questo decreto ci siano misure più importanti per il futuro del nostro Paese, che sarebbe folle far saltare. Ma poi una corsia preferenziale per il termovalorizzatore di Roma è necessaria, anche perché nella Capitale la situazione è difficilissima e senza si rischia di non farcela”.

In attesa di capire quali saranno i piani del Campidoglio per la pulizia delle strade, Roma è sempre più sporca: “Nella Capitale la situazione s’è ulteriormente aggravata con l’incendio della seconda linea del Tmb di Malagrotta. Ma si scontano i pochi sbocchi e anni di mancate decisioni, soprattutto sugli impianti da realizzare. In questo Gualtieri è andato controtendenza”.

Aggiunge Valeriani: “Gli va riconosciuto il coraggio, l’assunzione di responsabilità dicendo: saremo noi, come Comune, a realizzare quegli impianti che non sono stati fatti in tanti anni. E nel piano che presenterà non c’è soltanto il termovalorizzatore. Costruire questi impianti vuol dire ridare dignità ai romani e ridurre la Tari, visto che i costi aumentano se tutti i pezzi della filiera sono lontani da loro”.

L’assessore spiega cosa comporterà l’approvazione degli Egato: “Con questa legge completiamo il mosaico delle norme sui rifiuti dopo il piano regionale e i fondi, 90 milioni di euro, per costruire le isole ecologiche e gli impianti necessari per aumentare la differenziata. Con gli Egato abbiamo introdotti quei soggetti giuridici che si sostituiranno ai Comuni e prenderanno le decisioni che spesso i sindaci non hanno avuto il coraggio di prendere nella gestione dei rifiuti: stabilire i flussi, individuare gli impianti necessari e dove collocarli”, ha concluso Valeriani al Messaggero.