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Roma, le strade invase dai rifiuti turbano il Vaticano. E Gualtieri va a Parigi per studiare il loro impianto

In attesa di veder sorgere quello romano, Roberto Gualtieri ha fatto visita al termovalorizzatore alle porte di Parigi, dove è volato ieri per rinsaldare il gemellaggio tra le due capitali che dura da 66 anni. Il sindaco di Roma ha potuto vedere con i suoi occhi il centro di trattamento dei rifiuti parigino e ne è rimasto affascinato.

«Studieremo bene questa tecnologia che è fra le più avanzate e serve per fare energia pulita – ha detto il sindaco – Faremo presto perché è necessario mettersi alla pari con le altre capitali europee». Una struttura di vetro e legno, all’interno tanto verde, fuori né fumo né cattivi odori. Il termovalorizzatore capitolino dovrebbe sorgere entro il 2025 sulla falsariga di quello francese, e intanto ha incassato il primo sì alla Camera, con la fiducia al decreto Aiuti.

Il presente però riporta la situazione su un altro scenario: quello delle strade di Roma ancora piene di rifiuti e cassonetti stracolmi. L’ennesima emergenza estiva è stata aggravata dall’incendio al Tmb di Malagrotta e dalla difficoltà a trovare nuovi sbocchi per le tonnellate di rifiuti prodotte quotidianamente da Roma.

L’allarme è stato lanciato anche dal Vaticano, attraverso le parole del monsignor Benoni Ambarus, vescovo ausiliare della diocesi di Roma e direttore della Caritas: “Roma – ha detto – rischia di diventare una giungla urbana. I romani veramente fanno un corso di sopravvivenza quotidiana, penso che dovrebbe essere dato loro un premio”. Ma a criticare la nuova emergenza rifiuti della Capitale sono anche cittadini, opposizioni e sindacati.