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Un anno fa la scomparsa di Raffaella Carra: domani Madrid le dedica una piazza, e noi?

Raffaella Carr? in occasione della presentazione nuovo album 'Ogni volta che Ë Natale', Milano, 26 novembre 2018. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

Se fosse una partita a calcio, la Spagna avrebbe già battuto l’Italia 1-0: ammesso che ci voglia una piazza o una strada per rendere omaggio ad un personaggio eccellente, domani a Madrid l’attuale Plaza del Olivo diventerà Plaza Raffaella Carrà, la showgirl scomparsa il 5 luglio di un anno fa a Roma all’età di 78 anni. La capitale, invece, ci sta ancora pensando: per ora c’è solo l’impegno del sindaco Roberto Gualtieri che, tirato per la giacchetta da Vladimir Luxuria all’ultimo Pride, ha assicurato che anche la città dove l’artista ha vissuto e lavorato una vita la ricorderà intitolandole un luogo pubblico.

E meno male che è arrivata la proposta della comunità gay, di cui Raffaella Maria Roberta Pelloni era un’autentica icona nel mondo, perchè pare che al Campidoglio nessuno ci avesse pensato a dedicarle una strada o uno spiazzo. Perchè, a dire il vero, ad un anno dalla morte in Italia soltanto il Comune di Bellaria ha deciso di intitolare alla bionda più famosa del piccolo schermo un lungomare ciclopedonale che verrà inaugurato proprio domani con l’immancabile taglio del nastro: anche la Rai, che è stata la casa professionale della Carrà per oltre 60 anni, le intitolerà gli studi romani di via Teulada 66 (quelli, per intenderci, in cui debuttò nel 1961 con Tempo di danza e dove tornò per condurre “Pronto, Raffaella?”) solo tra qualche mese, il 18 giugno 2023 nel giorn del suo 80° compleanno, con una serata speciale condotta su Rai 1 da Milly Carlucci.

Da parte sua l’amministrazione comunale intende correre ai ripari e dopo l’appello di Luxuria – e, probabilmente, dopo aver visto l’omaggio tributato da Madrid alla “Raffa” nazionale – il sindaco Roberto Gualtieri avrebbe dato mandato ai suoi collaboratori di verificare in un quale zona di Roma battezzare una strada o una piazza all’artista che, pur originaria di Bologna, si era trasferita bambina a Roma per perfezionare gli studi presso l’Accademia nazionale di Danza e poi presso il Centro sperimentale di cinematografia prima di muovere i primi passi in quel mondo della televisione che la consacrò a livello internazionale.