Home NOTIZIE CRONACA Roma, panico in via Collatina: 30enne distrugge vetrine bar e aggredisce passanti

Roma, panico in via Collatina: 30enne distrugge vetrine bar e aggredisce passanti

la vetrina del bar

Lancio di tavolini per strada, una barista costretta a chiudersi nel locale e passanti aggrediti. Momenti di panico questo pomeriggio a Roma in via Collatina dove sono dovuti intervenire i caschi bianchi. Da una prima ricostruzione, S.K. trentunenne cittadino del Mali, già noto alle forze dell’ordine, avrebbe dato in escandescenze, lanciando in strada i tavolini del Valéry bar. Una volta che la barista si è chiusa all’interno dell’attività commerciale, avrebbe colpito le vetrine con un oggetto contundente, senza però riuscire ad infrangerle. Tra le persone intervenute in aiuto, un uomo colpito dal 31enne con un cacciavite e trasportato all’ospedale Pertini in codice giallo.

Sul posto è intervenuta una pattuglia di passaggio del gruppo Spe del Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale, che è riuscita a sedare il parapiglia che vedeva coinvolte diverse persone e ha arrestato il 31enne. Sono tuttora in corso accertamenti sulla regolarità della posizione sul territorio nazionale del maliano. L’uomo è stato condotto presso il comando di Ponte di Nona a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Sull’episodio è intervenuto il commento del Sulpl (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale). “Episodi come questo, ormai quotidiani rendono evidente come sia ormai mutato il contesto degli interventi richiesti al personale delle Polizie Locali d’Italia, ormai presenza sempre più prevalente nei territori metropolitani” dichiara il segretario Regionale del Lazio, Alessandro Marchetti.

“È giunto il momento di riconoscere con una legge di riforma nazionale, le esigenze del personale, che si trova quotidianamente a svolgere vere e proprie attività di polizia, senza avere le tutele, gli equipaggiamenti ed ahinoi la stessa formazione, dei lavoratori di tutte le altre forze dell’ordine. Esprimo il mio plauso ai colleghi intervenuti, per aver gestito con professionalità e freddezza, un individuo armato in stato di agitazione” conclude Marchetti.