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Ultima Generazione, fallisce il tentativo di bloccare il raccordo: attivisti fermati dalla Digos

Erano già pronti con i gilet gialli e gli striscioni. Avevano organizzato tutto: sarebbero dovuti partire alle 7.00 del mattino da via Salvatore Barzilai, per poi bloccare ancora il Grande raccordo anulare, per la quinta volta in 10 giorni. Ma questa volta il piano di Ultima Generazione, il movimento che lotta per difendere l’ambiente, è stato sventato.

Cinque attivisti di Ultima generazione, infatti, sono stati bloccati dalla Digos, insieme alla stradale e agli agenti del distretto Fidene, intorno alle alle 8,15 in via di San Benedetto, una strada adiacente al tratto del Gra in prossimità dell’uscita tra la via Casilina e l’Anagnina.

Gli attivisti sono stati portati in commissariato per le verifiche del caso. Nelle ultime settimane gli ambientalisti hanno bloccato più volte il Gra, scatenando spesso la rabbia degli automobilisti. Per i cinque fermati oggi potrebbe arrivare la denuncia.

Pochi giorni fa gli ambientalisti di Ultima Generazione spiegavano così il motivo della loro protesta: “Le notizie riguardo la situazione ecoclimatica in Italia – e nel mondo – sono sempre più drammatiche. Sui giornali e nei telegiornali si parla di razionare l’acqua come se fosse una misura drastica, un sacrificio enorme, quando invece è il primo e più semplice passo al quale dovremo abituarci.

E mentre le foto del Po in secca si alternano con le immagini dei nostri blocchi e della gente che ci grida “andate a lavorare” nei servizi tg, a non mostrarsi paiono proprio le istituzioni alle quali ci rivolgiamo da anni, e che continuano a volersi nascondere dietro un muro di frasi paternaliste, luoghi comuni, finte promesse, o silenzi.

Un muro che però blocca e danneggia lə cittadinə molto più di quanto facciamo noi in tangenziale, solo che è difficile accorgersene”.