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Latina, 15 arresti nel clan Ciarelli: con i social gestivano il racket delle estorsioni dal carcere

Nuova ondata di arresti a Latina. In manette sono finiti 15 esponenti del clan Ciarelli accusati di estorsione, truffa, violenza privata, danneggiamento e lesioni, reati aggravati dal metodo mafioso. Dalle indagini della squadra mobile pontina è emerso infatti che neppure il carcere è riuscito a mettere un freno al potere criminale della famiglia che dalle celle continuava a gestire il racket di estorsioni – dieci gli episodi documentati – ma anche usura utilizzando i social network. Attraverso l’account Facebook ‘Puro Sangue Ciarelli’ raggiungevano le vittime: imprenditori, commercianti e semplici cittadini che non sono riusciti a denunciare per timore di ritorsioni. Costretti anche a cambiare abitudini e stile di vita pur di non mettersi contro i gli esponenti del clan. Si è scoperto inoltre che in prigione assicuravano ai detenuti protezione in cambio di soldi. Intanto per le strade i rampolli hanno imperversato fino alla scorsa estate nel centro storico di Latina, zona della movida, e in alcuni lidi di Terracina con addetti picchiati per avergli vietato l’ingresso o per avergli negato drink e pasti gratis. Infine il gruppo aveva occupato lo studio di un avvocato per mettere su una piccola base di spaccio di cocaina. L’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, si è sviluppata grazie anche alle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia.