Il Covid ha lasciato un importante insegnamento nel sistema sanitario: l’imprescindibilità del personale negli ospedali. Eppure è proprio qui il problema, ovvero il numero non solo di medici, ma anche di infermieri che scarseggia nelle strutture ospedaliere della regione Lazio.
“Al momento – ha dichiarato Maurizio Zega, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche – ne mancano 7mila. Una cifra che non potrà aumentare nei prossimi 4 anni quando, a causa dei pensionamenti, il fabbisogno crescerà fino a 11mila”.
Ma perché questo alto livello di disorganizzazione? Per trovarne le ragioni, bisogna tornare indietro al 1999 quando l’Oms fissò degli obiettivi per ospedali flessibili e di prossimità che però non sono mai stati rispettati. Con la pandemia il crollo è stato inevitabile. Un barlume di speranza adesso potrebbe provenire dal Pnrr grazie al quale dovrà esserci un infermiere di famiglia e comunità ogni tremila abitanti. È necessario pensare quindi a nuove assunzioni perché altrimenti le strutture rischiano di rimanere prive di importanti figure come gli infermieri.
