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Roma, tavolini e dehors: ennesimo dietrofront, una normativa nazionale li ‘grazia’ fino a settembre

Ristoranti

Nuova retromarcia su tavolini e pedane all’aperto a Roma, questa volta voluta dal governo. I dehors installati in fase Covid per tamponare l’emergenza del settore della ristorazione, rimarranno fino alla fine dell’estate. Lo ha stabilito l’emendamento passato alla Camera con la proroga valida su tutto il territorio nazionale, contenuta all’interno del decreto Ucraina-bis, fino al 30 settembre.

Eppure solo poche settimane fa, la giunta capitolina aveva approvato la delibera che regolamentava il pagamento delle occupazioni di suolo pubblico concesse a seguito della pandemia. L’intenzione del Campidoglio era quella di riportare la situazione dehors a Roma all’era pre-Covid. Quindi meno tavolini e pedane e il ritorno al pagamento del suolo pubblico.

La decisione era stata presa anche per rispondere alle numerose lamentele dei residenti del centro storico, che la settimana scorsa, davanti al Campidoglio, hanno manifestato contro il degrado delle zone centrali della Capitale. Tanto che, nei giorni scorsi, alcune pedane erano state già rimosse. Ma l’emendamento passato alla Camera ha stravolto ancora i piani del Comune.

Il governo ha deciso che i dehors resteranno all’aperto fino al 30 settembre, per agevolare la ripartenza del settore della ristorazione e della somministrazione, che si avvicina alla prima vera estate di normalità. Via mascherine e distanziamento, a Roma rimarranno tavolini e pedane. E anche la rabbia dei residenti del centro storico.