Home NOTIZIE CRONACA Aprilia spara al fratello: arma ottenuta malgrado disagio mentale

Aprilia spara al fratello: arma ottenuta malgrado disagio mentale

Un dramma familiare ad Aprilia, uno choc per un’intera comunità, e al contempo l’ennesima riprova della gravità e scivolosità di un tema, quello dell’uso delle armi da fuoco e del riconoscimento delle idoneità in tal senso, che fin troppe volte di recente si è acuito di dubbi e ombre, andando a sbattere sulla ferale recrudescenza degli spari e della violenza armata.

Aprilia, certificato idoneità per arma nonostante cure mentali

L’ultimo caso in ordine di tempo, appunto, ad Aprilia: spara al fratello con la pistola ottenuta nonostante il disagio mentale. Era riuscito ad ottenere un certificato di idoneità per il porto d’armi, nonostante fosse in cura al Centro di Salute Mentale: in seguito ha usato il documento per comprare un’arma e, con questa, ha sparato al fratello, rimasto ferito. I carabinieri, dopo un’attività di indagine, hanno accertato che un medico di base operante nella provincia di Latina aveva rilasciato un certificato anamnestico ad una persona che non sarebbe dovuta risultare idonea, in quanto in cura al Centro di Salute Mentale apriliano.

Aprilia, spara al fratello, inidoneo all’uso delle armi

Dopo gli accertamenti, il medico di medicina generale, esercitante nella provincia di Latina, è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per il reato di “falsità ideologica in certificati commessa da persona esercente un servizio di pubblica necessità”. Le indagini proseguono nel riserbo più stretto, mentre al contrario cresce il clamore per un caso, l’ennesimo, che riapre la ferita sull’uso improprio delle armi e, nello specifico sull’idoneità delle persone all’uso delle armi. L’episodio apriliano ricorda quello di Ardea, laddove un uomo nascose l’arma del padre, poi usata per simili scopi. Chi stabilisce l’idoneità? Con che frequenza, limiti, e obbligazioni questa va concessa? Bruciante, come un vero e proprio sparo, il dubbio permane. Lasciandosi dietro, però, una lunga scia di sangue.