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Roma, sul termovalorizzatore i Radicali chiedono un referendum

Un referendum per il termovalorizzatore a Roma. È l’idea lanciata ieri dai Radicali per spegnere ogni possibile protesta, in caso di esito positivo, e al tempo stesso aprire ad un confronto ampio a livello cittadino. Secondo i Radicali, infatti, “la proposta di Gualtieri sarebbe più forte se passasse attraverso un sì della cittadinanza”.

I promotori dell’iniziativa in conferenza stampa hanno spiegato i motivi della proposta: “Nella Capitale da circa sedici anni non viene costruito un impianto di gestione dei rifiuti nonostante i poteri speciali in vigore per diversi periodi. Ciò dimostra che, oggi come ieri, senza la partecipazione popolare nessun impianto verrà mai costruito a Roma tantomeno un termovalorizzatore da 600.000 tonnellate l’anno”.

Il segretario dei Radicali italiani Massimiliano Iervolino ha commentato la proposta di un referendum popolare sulla questione termovalorizzatore a Roma: “La Capitale non può permettersi altri cinque anni di immobilismo conseguenti a uno scontro, che già c’è, tra i partiti a favore e quelli contro. Per questo è importante chiedere ai cittadini cosa ne pensano: il referendum imporrebbe un grande dibattito in città sul piano complessivo della giunta e sulle alternative possibili”.

Chiedano il referendum insieme a noi, e se il sindaco Gualtieri non accetta mettiamo insieme le forze per raccogliere le firme. lo dico al M5s e a chi si dice contrario all’impianto, il referendum sarebbe una grande occasione per spiegare ai cittadini le eventuali impostazioni alternative”, ha spiegato il consigliere regionale dei Radicali Alessandro Capriccioli.