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Roma, Trastevere insorge contro la malamovida: pronta la class action

Una class action con diffida al Comune per risanare il quartiere storico dagli eccessi della malamovida e da abusi di ogni tipo. Il popolo di Trastevere si riunisce al teatro Belli e insorge, stanco di una situazione diventata insostenibile. Duecento persone fra giovani e meno giovani, esercenti e residenti, che hanno intimato al Campidoglio di rimuovere bancarelle e tavolini abusivi di pizzerie, paninoteche e locali che non hanno diritto all’occupazione del suolo pubblico. Un vero ultimatum di 30 giorni, dopodiché il rione si rivolgerà alla Procura della Repubblica per omissione d’atti d’ufficio. Un’azione forte che pone lo sguardo anche sugli orari di consumo di cibi e bevande non rispettati, sui tanti episodi di violenza, risse, la scarsa presenza di controlli sugli esercizi e l’ordine pubblico, senza dimenticare lo spettro dello spaccio di stupefacenti. Ma sul banco degli imputati finisce anche Ama, con il Comitato Vivere Trastevere che ritiene insufficiente il servizio e sottolinea una questione di igiene da segnalare alle Asl: non di rado, infatti, gli avventori utilizzano vicoli e portono come latrine a cielo aperto. Il quadro, insomma, è quello di uno stato di degrado totale, e di fronte ad una politica definita assente, i cittadini si sono rivolti all’avvocato per improntare la class action.