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‘Ndrangheta, 43 arresti tra Lazio e Calabria: la mano delle cosche sui locali di Roma

Quarantatré persone sono state arrestate questa mattina a Roma e provincia, nel Lazio e a Reggio Calabria, nell’ambito di un’operazione condotta dalla Direzione investigativa antimafia e dalla Dda romana. Alcuni degli arrestati sono accusati di far parte di una locale ‘ndrangheta, radicata nella capitale e finalizzata ad acquisire la gestione e il controllo di attività economiche in svariati settori: da quello ittico, alla panificazione, dalla pasticceria al ritiro delle pelli e degli olii esausti. E al fine di nascondere la reale identità dei proprietari, facevano ricorso ad intestazioni fittizie.

Associazione mafiosa, favoreggiamento commesso al fine di agevolare l’attività del sodalizio mafioso e detenzione e vendita di armi comuni da sparo ed armi da guerra aggravate, sono gli altri reati contestati dai pubblici ministeri nei confronti delle 43 persone raggiunte da misure cautelari.

Le indagini condotte dalla Dia di Roma hanno fatto luce sull’esistenza dell’associazione di ‘ndrangheta denominata cosca Alvaro-Penna che, secondo l’accusa, ha un radicato controllo del territorio e delle attività economiche, nonché di alcune amministrazioni locali.

“Grazie alla Dia e alla Dda di Roma per la più importante operazione mai fatta nella Capitale contro la ‘ndrangheta. Le mafie sono un pericolo per la democrazia. Insieme possiamo combatterle”, ha scritto il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, non appena saputo del blitz.