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Morti ed incidenti sul lavoro in crescita. Psicologi: “E’ lo stress per Covid e guerra”

Più morti sul lavoro rispetto ad un anno fa, un incremento che conferma la correlazione tra la ripresa delle attività produttive e l’aumento degli infortuni ma che nasconde un ulteriore motivo di preoccupazione: nei primi tre mesi del 2022 sono aumentati anche gli incidenti in itinere, cioè durante il tragitto casa lavoro. E’ quanto emerge da un’anticipazione dei dati Inail diffusi a poche ore dalla Giornata Mondiale per la sicurezza sul lavoro che si celebra il prossimo 28 aprile.

Boom di incidenti a Roma, Latina e Viterbo
Un trend al quale non si sottrae neppure il Lazio: nel primo binestre le vittime sul lavoro sono state 12, contro le 9 registrare appena un anno prima. Il primato degli infortuni mortali spetta a Roma con 4 episodi, poi Latina (2) e Frosinone. Ma i dati sono ancora più allarmanti se si prendono in considerazione le denunce generiche, quelle cioè che non hanno avuto un esito letale: un anno fa erano state 5.652, a gennaio e febbraio di quest’anno sono state 9.436 con la capitale ancora una volta in vetta alla classifica, seguita da Latina (876 episodi, uno degli incrementi più massicci) e poi Viterbo (523), Frosinone (448) e Rieti. Ma a preoccupare gli esperti c’è un dato in particolare, ovvero l’aumento degli infortuni in itinere cioè durante gli spostamenti in auto e in particolare nel tragitto casa – lavoro: “L’epoca post pandemica, lo scenario geopolitico e la situazione economica creano le condizioni per un aumento dello stress e dell’affaticamento delle persone, sulle quali incombe un senso di costante incertezza e disillusione per il futuro” – afferma Carlo Galimberti, professore di Psicologia Sociale della Comunicazione all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e membro dell’Osservatorio di Fondazione LHS su Leadership e Cultura della Sicurezza -. “Tutto ciò contribuisce alla fatica cognitiva, che può generare impatti significativi sulle funzioni esecutive, tra cui l’attenzione, interferendo con il corretto svolgimento delle attività usuali”.

Gli esperti: “Stress aggrava la fatica cognitiva”
La circostanza sembra trovare riscontro anche a livello nazionale nei dati INAIL relativi ai mesi di gennaio e febbraio 2022 che, nel confronto con lo stesso periodo del 2021, evidenziano un aumento delle denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale, passate da 104 a 114, con un netto incremento, appunto, dei casi in itinere: “L’emergenza sicurezza sul lavoro non finisce mai: occorre mantenere sempre alta l’attenzione” – aggiunge Galimberti – “Due sono gli elementi su cui focalizzarsi: responsabilizzare i leader aziendali, affinché alimentino un approccio di cura reciproca tra le persone all’interno della propria organizzazione, e creare una cultura di sicurezza individuale e collettiva, da realizzarsi non solo sul posto di lavoro, ma in ogni momento e in ogni ambito della vita quotidiana”. Ed è proprio con questa finalità che Fondazione LHS, ente no profit da più di dieci anni attivo nella diffusione e nella promozione della cultura della prevenzione nell’industria e nella società, ha dato vita all’Osservatorio su Leadership e Cultura della Sicurezza, che ha lo scopo di stimolare il dibattito sui temi di salute e sicurezza, in particolare sul piano culturale e presso i media, e individuare strategie e metodi per incoraggiare il senso di responsabilità personale e collettivo.