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Roma, le scuole nel caos tra sfalci e potature mancate, e boom di allergie

immagine di repertorio

Non c’è pace per le scuole di Roma. In un periodo storico a dir poco travagliato fra restrizioni dovute alla pandemia, e i recenti presunti scandali nei rapporti fra studenti e insegnanti, gli istituti romani devono far fronte anche ad un altro problema: la lotta contro l’esuberanza della natura. Perché la tanto agognata primavera, con la consueta esplosione di verde e di pollini, è diventata improvvisamente una questione da risolvere tra potature mancate, erba che cresce altissima e allergie inarrestabili. La situazione di tante scuole capitoline è seriamente degradata: non solo le aree all’aperto non sono fruibili, ma la vegetazione impedisce addirittura di tenere aperte le finestre, per evitare occhi arrossati e starnuti a ripetizione. Vero è che, negli ultimi anni, le allergie sono aumentate ma una corretta gestione del verde aiuterebbe a contenere i disagi. “Non siamo sorpresi” spiega Cristina Costarelli, capo dell’AssoPresidi del Lazio. “Campidoglio e Città Metropolitana intervengono due volte l’anno, ma quando decidono loro, e le operazioni spesso mancano di tempismo”. Ad oggi, si conta una scuola su tre senza sfalcio, e soltanto i cortili sono in ordine. Quelli, infatti, sono di competenza degli istituti.