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Scuola, dal primo aprile rientrano i prof non vaccinati: ma regole e pochi spazi agitano i presidi

PRIMO GIORNO DI SCUOLA AL LICEO ISACCO NEWTON DI ROMA STUDENTI RIAPERTURA DELLE SCUOLE CLASSE AULA BANCHI LEZIONE

Dal primo aprile la campanella suonerà anche per i prof non vaccinati rimasti senza cattedra per mesi. Le nuove misure sul contenimento del Covid riscrivono le regole della scuola, e aprono le porte anche a chi finora ne era rimasto fuori. I 4mila tra insegnanti, bidelli e segretari che nel Lazio hanno deciso di non vaccinarsi, dal primo aprile potranno rientrare anche solo con il tampone.

C’è un però cortocircuito legislativo che tiene banco in queste ore: fino al 15 giugno resta in vigore l’obbligo vaccinale per tutto il personale scolastico. I prof no vax che torneranno a scuola dopo la fine dello stato d’emergenza potranno quindi essere destinati a mansioni diverse da quelle dell’insegnante. Senza vaccino, infatti, non possono restare a contatto con gli alunni.

In pratica torneranno a ricevere lo stipendio senza però poter insegnare. E in molte scuole del Lazio per loro non c’è posto nemmeno in biblioteca e in segreteria. Una situazione che ha già scatenato la rabbia dei presidi: “Non sappiamo cosa fargli fare. Finiremo per pagarli senza che lavorino”, ha detto Mario Rusconi, presidente dell’associazione presidi di Roma.

In classe rimarranno i supplenti chiamati a sostituire i prof no vax. Che non potranno nemmeno tenere lezioni a distanza, perché serve qualcuno che sorvegli gli alunni in aula. Per una cattedra, quindi, verranno pagati due stipendi. A partire dal primo aprile entreranno in vigore anche le nuove regole per i positivi in classe. Non ci sarà più distinzione tra alunni vaccinati e non vaccinati: chi non è positivo resta in classe, anche con casi Covid tra i compagni.