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Il 35% dell’acqua viene sprecata, ecco come i raggi cosmici possono limitare lo spreco

Raggi cosmici per sprecare meno acqua e salvaguardare le nostre risorse idriche. In un periodo di siccità è primario trovare soluzioni innovative per salvaguardare le nostre riserve idriche e sprecare meno acqua possibile. Per capire quanto la situazione sia drammatica è utile citare alcuni dati.

Ogni anno più del 30% dell’acqua viene sprecato per perdite idriche causate da strutture obsolete e acquedotti costruiti ormai più di 70 anni fa. Addirittura al sud viene sprecata anche più del 50% dell’acqua prima che quest’ultima arrivi nelle case.

Più del 70% dell’acqua in Italia è usata in agricoltura, ma di questa enorme percentuale più della metà viene sprecata in pratiche agricole scorrette. Bisogna cambiare modalità di azione e seguire l’onda di sensibilizzazione che sta comunque coinvolgendo il nostro continente. Il profitto non può più prevalere a scapito della sensibilità ambientale.

Esistono già da ora soluzioni innovative che possono migliorare l’utilizzo dell’acqua in particolare nel settore agricolo. Quella più innovativa riguarda i raggi cosmici per sprecare meno acqua e salvaguardare le nostre risorse idriche.

Ci hanno pensato un gruppo di ricercatori di fisica nucleare dell’Università di Padova che hanno fondato una start-up che consente, tramite l’utilizzo di raggi cosmici, di analizzare e successivamente ottimizzare l’utilizzo di CO2 nei terreni agricoli e non solo. In collegamento a Roma di Giorno è intervenuto Luca Stevanato, ricercatore dell’Università di Padova e fondatore di Finapp.

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