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Roma, in Campidoglio lo smart working resta anche dopo lo stato d’emergenza? I dubbi dei dipendenti

Dal 1 Aprile i dipendenti capitolini dovranno tornare in ufficio abbandonando la modalità da remoto, ma ancora nessuna comunicazione a riguardo.

Si continuerà con lo smart working o si tornerà in ufficio? Questo è il dubbio dei dipendenti capitolini che non hanno ancora ricevuto disposizioni sulle modalità di lavoro una volta terminato lo stato d’emergenza fissato al 31 marzo. Dal 1 aprile in poi è tutto da vedere, al momento non è stata effettuata alcuna comunicazione.

Se si considera l’ultima circolare, i dipendenti dovrebbero tornare in ufficio, indirizzo che è stato sempre considerato come “modalità ordinaria” dai ministri Renato Brunetta e Andrea Orlando. Per la Pubblica Amministrazione quindi si preferisce il lavoro in presenza, ma non sempre gli uffici comunali sono funzionali al rispetto delle distanze richieste dalla situazione pandemica.

Di fronte all’aumento dei contagi di questi ultimi giorni, il Campidoglio dovrà gestire nel migliore dei modi questo rientro. I sindacati si pronunciano a riguardo: lo considerano una risorsa importante perché è pur sempre la modalità con cui si è andati avanti durante l’emergenza sanitaria. Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri in campagna elettorale aveva definito lo smart working come “modalità importante per migliorare la qualità della vita delle persone, del lavoro e della produttività”, ma al momento non si è ancora espresso sul da farsi nel periodo post pandemico.

L’Assemblea Capitolina intanto ha votato la mozione della lista Calenda che definisce il lavoro agile come strumento utile anche al risparmio energetico, necessario più che mai ora che i rincari del carburante non accennano a diminuire. C’è una delibera della giunta Raggi che aveva come obiettivo consolidare il lavoro da remoto, ma è caduta nel dimenticatoio. Si chiede quindi di aprire una discussione a riguardo per dare risposte ai dipendenti che da venerdì 1 aprile, salvo altre comunicazioni, dovranno tornare negli uffici.