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Guerra in Ucraina, Confcommercio: costi in crescita e calo mercato, aziende hanno già perso 2 milioni

Si stimano già 2 milioni di euro persi in meno di un mese per gli imprenditori romani, di fronte ad una guerra che però è appena iniziata.

Gli effetti della guerra hanno cominciato a farsi sentire, ma probabilmente l’impatto vero della crisi si vedrà a Pasqua perché, spiega Romolo Guasco, direttore della Confcommercio, “avremo il problema delle persone che non si sposteranno a causa delle condizioni economiche gravate dai rincari”.

Si stimano già 2 milioni di euro persi in meno di un mese per gli imprenditori romani, di fronte ad una guerra che però è appena iniziata. Secondo l’ultima indagine di Confcommercio, il 66% degli imprenditori non vede un futuro roseo per la propria azienda, prevedendo un peggioramento sempre più incalzante delle condizioni. Il settore che verrà più colpito sarà quello ricettivo, seguito poi dal comparto della logistica, da bar e ristoranti. Questi ultimi, con l’aggiunta anche degli hotel, già stremati dalla pandemia, non esitano a dire che nel futuro non troppo lontano subiranno dei colpi pesanti da questa guerra.

Non si tratta di parole al vento, ma di situazioni che già hanno esteriorizzato le difficoltà nell’andare avanti: nell’ultimo mese infatti sono aumentati i costi per la fornitura di materie prime e beni. Secondo l’indagine, tra le persone intervistate, il 56% ha registrato nelle prime due settimane di marzo l’aumento dei prezzi, mentre nel mese precedente erano il 53,7% che se ne era reso conto.

Anche gli stessi consumatori saranno a pagare per questi rialzi. Non a caso si lamentano di aumenti di prezzo, come quello del pane legato al rincaro della farina che ha fatto arrivare alcuni prodotti, i più pregiati, anche a più di 10€ al chilo, ma la categoria dei panettieri in alcuni casi ha da ridire affermando che non tutte le qualità hanno registrato questi aumenti.