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Roma, rifiuti: troppe promozioni e poca forza lavoro in Ama, la raccolta differenziata ai privati

Troppi rifiuti e poca forza lavoro: Ama non ce la fa e così, la nettezza urbana viene affidata ancora ai privati. È l’istantanea della Capitale, di certo non sorprendente per chi vive la città, e che Angelo Piazza, amministratore unico della municipalizzata, ha scattato il 25 febbraio scorso. Circa due settimane fa, infatti, è arrivata la proroga a ulteriori cinque mesi di affido alle imprese private del servizio di raccolta porta a porta, legato alle utenze non domestiche come ristoranti e locali. La decisione, che pesa per 12 milioni di euro, è inevitabile per un servizio che per quanto riguarda gli esercizi commerciali, da tre anni ha visto una riduzione di oltre due terzi. E il prodotto maleodorante di questa situazione è sotto il naso di tutti, tra spazzatura sui marciapiedi e cassonetti stracolmi, di cui si servono i circa 17mila utenti non serviti, complicando anche la gestione dei rifiuti domestici. Ama, pur volendo, non può reinternalizzare il servizio per la poca forza lavoro: nel tempo non solo sono mancate nuove assunzioni, chiaramente, ma il gap si è addirittura allargato a causa delle tante promozioni di operatori ecologici e autisti ad altre mansioni.