Home NOTIZIE ATTUALITÀ Trasporti, sciopero a Roma tra disagi e ritardi: la situazione

Trasporti, sciopero a Roma tra disagi e ritardi: la situazione

A Roma stop a bus, tram, metropolitane e ferrovie. In occasione della Giornata internazionale per i diritti delle donne, i sindacati Cobas, Cub e Usb hanno proclamato per oggi, martedì 8 marzo, uno sciopero nazionale del trasporto pubblico per protestare contro ogni forma di violenza, ma anche discriminazione o precarietà sulle donne o di genere.

Anche nella Capitale non sono mancati i disagi, a partire da questa mattina. Assicurate, come sempre, le fasce di garanzia, in questo caso dall’inizio del turno e fino alle 8:30 e dalle 17:00 alle 20:00. Per il resto della giornata, però, esiste il rischio di ritardi o cancellazioni di corse bus, metro e tram.

Lo sciopero interessa la rete Atac, Roma Tpl e Cotral, oltre ad alcune linee ferroviarie, nello specifico Roma-Lido, Termini-Centocelle e Roma-Civitacastellana-Viterbo. Disagi previsti anche alle attività al pubblico di Roma Servizi per la Mobilità e quelle all’interno delle stazioni della rete metroferroviaria come scale mobili, ascensori, montascale e servizio di biglietteria. Lo sciopero generale riguarda anche il comparto scuole. A rischio quindi le attività di nidi e di scuole dell’infanzia di Roma Capitale. Possibili disagi anche nello svolgimento dei servizi educativi.

Sono passati 6 anni dalla scommessa di quel primo sciopero generale del 2017 – si legge in una nota di Usb – che per la prima volta dopo tanti anni uscì dalla retorica di una ricorrenza rituale per illuminare tutti i nessi che ruotano intorno alla vita delle donne. Da allora molte cose sono cambiate ma soprattutto sono state rese tangibili dalla pandemia, che, come una cartina al tornasole, ha reso evidente e incontrovertibile quello che da sempre denunciamo: l’Italia come Paese fondato sul welfare familistico, che estrae incredibile valore economico dal lavoro di cura delle donne. L’Italia come Paese dove ogni giorno che passa si allarga la forbice retributiva, si creano rapporti di forza ricattatori nei posti di lavoro aumentando così il fenomeno delle molestie e che è disposto a sacrificare sull’altare della produzione e del profitto vite, sogni, speranze”.