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Tar del Lazio, confermata chiusura punto nascita “Paolo Colombo”

Drastico calo nascite. Pochi bebè: Confermata dal Tar del Lazio la chiusura del punto nascita dell’ospedale “Paolo Colombo”.

I giudici hanno respinto il ricorso presentato dal Comune di Velletri contro la Regione e il Ministero della Salute, specificando che non si tratta solo di un problema di costi, ma anche di sicurezza, in quanto “le linee di indirizzo per la promozione ed il miglioramento della qualità, della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita e per la riduzione del taglio cesareo”, dettate con l’accordo tra Governo, Regioni ed Enti Locali sancito dalla Conferenza Unificata Stato-Regioni del 16 dicembre 2010, prevedono la “razionalizzazione e riduzione progressiva dei punti nascita con numero di parti inferiore a 1000 l’anno”.

Dunque nessuna deroga per le strutture in cui si registrano meno di 500 parti nell’arco di 12 mesi. Uno standard operativo di sicurezza basato sulle indicazioni scientifiche, in particolare anche dell’OMS, legate all’efficienza dell’investimento e della salvaguardia della salute delle partorienti e dei nascituri. Più alto è il numero dei parti all’anno, maggiori sono le esperienze degli operatori e minore il tasso di complicanze e di mortalità”. A pesare anche i pareri della Società Italiana di Ginecologi e Ostetricia, dell’Associazione Ginecologi Universitari Italiani e dell’Università di Studi di Roma “La Sapienza”-Dipartimento di Ginecologia, Ostetricia, perinatologia e Puericoltura.