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Roma, evasi 9 miliardi all’anno di Tari e imposte locali? Via ai controlli anti evasione

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Roberto Gualtieri dichiara guerra agli evasori. Mediante l’accordo firmato con Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza, il neo sindaco di Roma spera di individuare la nutrita schiera di irregolari che, secondo l’ultima stima, sottrarrebbe alla città eterna qualcosa come 9 miliardi di euro. Una cifra monstre che deriva da tasse locali e nazionali, insieme a multe e contributi non versati, ma la fetta più grossa del gettito mancato sarebbe quella derivante dalla Tari. Per la tassa dei rifiuti, infatti, il Campidoglio non vede ad oggi ben 230 milioni, pari a circa un terzo di quanto dovrebbe incassare. Il nuovo protocollo sarebbe il primo tassello di un quadro più ampio di riorganizzazione del sistema di accertamento e riscossione. In linea teorica, il Campidoglio segnalerà i sospetti comportamenti evasivi all’Agenzia delle Entrate, che valuterà se aprire degli accertamenti chiedendo al Comune più informazioni. Alla Guardia di Finanza, invece, saranno deputate le derivanti operazioni di natura ispettiva. E la Tari è soltanto una delle zone d’ombra: nei 9 miliardi di euro stimati di evasione ci sarebbe di tutto. L’ultima criticità, in ordine di tempo, è quella emersa dal mondo degli affittacamere con la battaglia che la giunta Gualtieri ha intrapreso con il colosso Airbnb. Senza la completezza dei dati e la possibilità di controllo sui soggiorni, si afferma dal Campidoglio, i quasi 6 milioni di euro versati potrebbero essere solo briciole rispetto al reale denaro dovuto.