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Giuramento di Mattarella, Aula piena tra standing ovation e applausi per il Mattarella Bis

Un discorso intenso, durato più del previsto, dove le parole più usate sono state “dignità” e “Italia” pronunciate con fermezza e determinazione.

Un discorso di quasi 40 minuti, tra applausi e standing ovation dei parlamentari per il secondo giuramento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Scortato dai carabinieri in motocicletta, il Presidente è stato accompagnato fin sotto Montecitorio dagli applausi dei cittadini che aspettavano il suo passaggio. Dopo il saluto con i vertici della Camera e il colloqui con Mario Draghi, Roberto Fico, Elisabetta Casellati e Giuliano Amato un altro applauso ha accolto il Presidente, quello dell’Aula che ha interrotto il discorso per 52 volte, dalla prima riflessione sui medici all’ultima per David Sassoli, definito da lui “uomo mite e coraggioso, sempre aperto al dialogo e capace di rappresentare le istituzioni democratiche ai livelli più alti “.

Un discorso ricco di riflessioni con tanti temi, dall’obiettivo di rilanciare il ruolo dell’Italia nell’Ue, alla cultura, alla disuguaglianza, alla scuola.

“Sosteniamo una scuola che sappia accogliere e trasmettere preparazione e cultura, come complesso dei valori e dei principi che fondano le ragioni del nostro stare insieme; volta ad assicurare parità di condizioni e di opportunità” ha detto il Presidente. “La cultura non è il superfluo, è un elemento costitutivo dell’identità italiana”

Tante le prerogative del Parlamento per un impegno comune per un’Italia più giusta e unita soprattutto se l’orizzonte che si ha davanti è quello di un’Italia del dopo emergenza.

“È di piena evidenza come la ripresa di ogni attività sia legata alla diffusione dei vaccini che aiutano a proteggere noi stessi e gli altri. Questo impegno si unisce a quello per la ripresa, per la costruzione del nostro futuro. L’Italia è un grande Paese. Lo spirito di iniziativa degli italiani, la loro creatività e solidarietà, lo straordinario impegno delle nostre imprese, le scelte delle istituzioni ci hanno consentito di ripartire. Hanno permesso all’economia di raggiungere risultati che adesso ci collocano nel gruppo di testa dell’Unione”. Una ripresa che però “ ha bisogno di progettualità, di innovazione, di investimenti nel capitale sociale, di un vero e proprio salto di efficienza del sistema-Paese.” Non manca la riflessione su quelle che saranno le nuove difficoltà che le famiglie e le imprese dovranno affrontare in quanto “dovranno fare i conti con gli aumenti del prezzo dell’energia. Preoccupa la scarsità e l’aumento del prezzo di alcuni beni di importanza fondamentale per i settori produttivi”.

Nel suo discorso di insediamento ha rivolto un pensiero a “tutte le italiane e a tutti gli italiani di ogni età, di ogni regione, di ogni condizione sociale, di ogni orientamento politico e in particolare a quelli più in sofferenza che si attendono dalle istituzione della Repubblica garanzia dei diritti, rassicurazione, sostegno e risposte al loro disagio. Queste attese sarebbero state fortemente compromesse dal prolungarsi di uno stato di profonda incertezza politica e di tensioni le cui conseguenze avrebbero potuto mettere a rischio anche risorse decisive e prospettive di rilancio del paese impegnato ad uscire da una condizione di grave difficoltà.”

Adesso c’è necessità di un aspetto in particolare: la stabilità.

“La stabilità di cui si avverte l’esigenza è, quindi, fatta di dinamismo, di lavoro, di sforzo comune. I tempi duri che siamo stati costretti a vivere ci hanno lasciato una lezione: dobbiamo dotarci di strumenti nuovi per prevenire futuri possibili pericoli globali, per gestirne le conseguenze, per mettere in sicurezza i nostri concittadini.”

L’Italia che adesso ci si augura di costruire è “un’Italia più giusta, più moderna, intensamente legata ai popoli amici che ci attorniano.”

Un discorso intenso, durato più del previsto, dove le parole più usate sono state “dignità” e “Italia” pronunciate con fermezza e determinazione.
“Noi, insieme, responsabili del futuro della nostra Repubblica. Viva la Repubblica, viva l’Italia“. Così Sergio Mattarella ha giurato ed è per la seconda volta il Presidente della Repubblica italiana.