Home NOTIZIE ATTUALITÀ I medici di base del Lazio protestano: “Ora basta, siamo al collasso”

I medici di base del Lazio protestano: “Ora basta, siamo al collasso”

I medici di base sono arrivati al limite, soprattutto se si tratta di fare da burocrati invece di dedicare tempo ai propri pazienti.

Lavoro da fare ce n’è, ma forse troppo al punto da stressare. Richieste continue di informazioni, certificazioni, green pass, terapie, guarigioni dal Covid e non, isolamento e molto altro. I medici di base del Lazio sono al collasso, stanchi fisicamente e psicologicamente tanto da minacciare lo sciopero e la chiusura degli studi. Sono arrivati al limite, soprattutto se si tratta di fare da burocrati invece di dedicare tempo ai propri pazienti.

Questo è quanto raccontato nella giornata di ieri in una conferenza stampa dell’Intersindacale Medici Lazio SMI-SNAMI-SUMAI che ha spiegato la grave situazione. Il punto è che le funzioni di medicina pubblica sono a carico dei medici di medicina generale. Una situazione che sta diventando insostenibile e molto vicina ad uno stato di agitazione.

Chi sono realmente i medici di base? “Indispensabili sentinelle che da due anni fronteggiano l’emergenza sanitaria con il controllo preventivo e il monitoraggio costante dei soggetti più vulnerabili.” Così li ha definiti Daniele Giannini, membro della Commissione Sanità. Solamente nella capitale sono 2.400 per un totale di 2,4 milioni di pazienti assistiti. Se non verranno tutelati o se non verranno dotati di collaboratori per le funzioni intermedie e burocratiche, in pratica se la situazione non cambierà, si andrà verso lo sciopero. Nel frattempo Giannini annuncia l’intenzione di convocare la Regione e le Asl affinché ci sia un incontro con i rappresentanti sindacali dei professionisti.