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Roma, ipotesi di locali chiusi tra mezzanotte e l’una contro la ‘malamovida’: protestano i commercianti

Schiamazzi e rombi assordanti, di minicar e motorini che sfrecciano anche in tarda notte. E ancora bottiglie di vetro e bicchieri da cocktail lasciati in strada. Addirittura risse, quando gli animi si scaldano troppo. È questo il quadro che preoccupa il Comune di Roma, nei quartieri dove le serate di svago diventano ‘malamovida’ e la mattina raccoglie i resti di nottate esagerate.

Succede a San Lorenzo, a Trastevere, ai Parioli. Zone in cui la sera i giovani cercano un po’ di meritato divertimento. Non sempre però tutto finisce con un brindisi o qualche cocktail di troppo, capita che lo svago sfoci in atti di vandalismo. Ed è questo che i Municipi più colpiti, I e II su tutti, vogliono evitare.

Ieri, nel tavolo sulla Sicurezza tra Prefetto, Questura e forze dell’ordine, si è discusso delle possibili soluzioni. Si è fatta largo la svolta rigorista, che prevede la chiusura dei locali tra mezzanotte e l’una, il divieto d’asporto anticipato alle 20 e sanzioni più aspre per i locali che non rispettano le regole. In piedi anche l’ipotesi di estendere il provvedimento a tutta la città, per evitare eventuali spostamenti di massa verso i quartieri dove i locali non sono costretti a chiudere prima.

A decidere sarà il sindaco Gualtieri, diviso tra la pressione dei presidenti dei Municipi più colpiti e la categoria dei commercianti. Anche all’interno della giunta capitolina c’è però chi frena sull’eventualità di “spegnere ulteriormente la città”. Immediata la replica di Fiepet-Confesercenti Roma e Lazio, che attraverso le parole del presidente Claudio Pica ha chiesto “un tavolo tra le istituzioni” per provare a conciliare sicurezza e divertimento.