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Roma, dopo le botte chiama il 112 “Correte non respira più” ma è morta: il corpo pieno di lividi

“Correte non respira più” ma all’arrivo dei soccorsi la donna era morta e piena di lividi. E’ stato arrestato per maltrattamenti l’uomo che lo scorso 18 gennaio aveva chiamato il 112 da un appartamento in zona San Paolo a Roma per chiedere aiuto per la sua compagna, in crisi respiratoria. Il gip ha disposto la custodia cautelare in carcere.

La donna all’arrivo dei sanitari era già morta ma le diverse ecchimosi presenti sul corpo hanno fatto scattare l’allarme. Sul posto gli investigatori della IV Sezione della Squadra Mobile, specializzati nel contrasto ai reati di violenza di genere, gli operatori dell’XI Distretto di P.S. San Paolo e della Polizia Scientifica e i medici legali.

L’uomo è stato così arrestato, in flagranza, per maltrattamenti contro familiari e conviventi. A suo carico sono emersi gravi indizi: violenze fisiche e psicologiche inflitte per mesi alla compagna tra botte, vessazioni e isolamento sociale. I preliminari rilievi medico-legali hanno stabilito che alcune delle lesioni sul corpo della donna erano state inflitte anche poco prima dell’arrivo dei sanitari. Il G.I.P. del Tribunale di Roma, all’esito dell’udienza di convalida, ha confermato il provvedimento restrittivo e disposto la misura cautelare del carcere, come da richiesta del P.M.