Scuole sovraccaricate, di alunni positivi e di responsabilità burocratiche. I presidi di Lazio e Roma hanno lanciato un nuovo appello indirizzato alla Regione: “Le Asl – scrivono in una lettera – stanno spostando sugli istituti azioni che non competono loro”. E cioè la sorveglianza sanitaria degli alunni risultati positivi che, secondo la circolare dello scorso 8 gennaio, spetterebbe alle aziende sanitarie.
Nella lettera aperta firmata da Cristina Costarelli e Mario Rusconi, rispettivamente presidente dei presidi di Lazio e Roma, i dirigenti scolastici lamentano una situazione ingestibile, resa ancora più complicata dallo scarico di responsabilità da parte delle Asl: “Le scuole – scrivono – si trovano a dover decidere in autonomia e a dover comunicare le date della sorveglianza con testing”.
Ma i problemi non finiscono qua. Tra quelli segnalati anche la necessità da parte delle scuole di dare indicazioni sulla somministrazione dei tamponi. Cosa che, scrivono i presidi del Lazio, “non rientra nelle loro competenze”. A preoccupare anche il ritardo con cui le Asl comunicano i risultati dei tamponi T0 e T5, rendendo difficile la gestione degli orari scolastici.
Pur rinnovando l’impegno a collaborare con le aziende sanitarie, i presidi della Regione chiedono un intervento mirato per alleggerire le responsabilità delle scuole. “Se il carico attuale è insostenibile per le Asl – scrivono ancora i dirigenti scolastici – questo non vuol dire che debba essere scaricato sugli istituti”.