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Roma, richiesta arretrati alle realtà no-profit: Comune pronto a superare delibera 140

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Richieste di pagamenti arretrati ad associazioni di attività sportive e spazi sociali per centinaia di migliaia di euro. Un caso pronto ad esplodere che riguarda tante realtà no-profit sul territorio capitolino che usano spazi pubblici e per questo devono pagare.

Almeno fino a quando rimarrà in vigore la delibera 140 della Giunta Marino che metteva a reddito il patrimonio capitolino obbligando a canoni commerciali la maggioranza delle realtà sociali che lo gestiscono.

Una delibera che però va superata secondo i presidenti delle commissioni Cultura e Lavoro, Patrimonio e Politiche Sociali i consiglieri Dem Erica Battaglia, Yuri Trombetti e Nella Converti che prendono posizione e si impegnano a “riconoscere il valore sociale delle attività che il mondo associativo e del Terzo settore hanno promosso all’interno del patrimonio comunale”.

Favorevole a un’inversione di rotta anche l’assessore al Patrimonio Tobia Zevi che alla proposta dei presidenti si è detto pronto ad “avviare subito il confronto sul nuovo regolamento del patrimonio indisponibile a cui stiamo già lavorando.

“Pianificheremo al più presto – ha detto Zevi – una serie di appuntamenti aperti con le realtà sociali e culturali della Capitale. Le riunioni saranno necessarie per costruire insieme un nuovo regolamento comunale sul patrimonio indisponibile e sui beni comuni da sottoporre all’Assemblea Capitolina, tassello fondamentale di una politica del patrimonio pubblico, che deve necessariamente partire dalla ricognizione puntuale di ciò che esiste e dalla sua valorizzazione”.

“Noi tutti, grazie al lavoro fatto dai gruppi politici e dalle realtà sociali, siamo consapevoli della necessità di un’inversione di rotta rispetto al passato, a partire dalla Delibera 140 fino alle scelte sbagliate della passata Amministrazione. Il patrimonio, infatti, va valorizzato al meglio proprio per sostenere le realtà del terzo settore della città, che in questi anni hanno contribuito in modo decisivo al sostegno dei più deboli e alla tenuta sociale durante i periodi più duri della pandemia” ha concluso l’assessore.