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Sciopero generale, Cgil e Uil dal palco di Piazza del Popolo: “Manovra da cambiare”

“Sta aumentando la distanza tra il palazzo della politica e il Paese. Noi invece diamo voce al disagio sociale che c’è nel Paese. Abbiamo bisogno di prendere la parola e farebbe bene chi è in Parlamento ad ascoltarci”. Lo dice dal palco di una Piazza del Popolo gremita Maurizio Landini. Il segretario generale della Cgil rivendica i motivi che hanno portato allo sciopero generale di oggi. L’ultima volta era stata nel 2014, quando i sindacati si batterono contro il Jobs Act del governo Renzi. Oggi il bersaglio di Cgil e Uil è la manovra fiscale al vaglio del Parlamento.

Piazza del Popolo è così piena che molti lavoratori seguono i discorsi dal palco sistemati sugli scalini che portano al Pincio. E così è stato in altre cinque città italiane. Lavoro precario, pensioni e scuola i temi più sentiti. Il governo è un Robin Hood al contrario, dice Pierpaolo Bombardieri, leader della Uil, nei sui 20 minuti di discorso.

“Oggi ci sono cinque piazze piene. È strano dire che non rappresentiamo il Paese reale, chi è rimasto indietro. Chiediamo al governo di fare scelte diverse. Il Paese ha bisogno di risposte, che finora non sono sufficienti”, afferma il segretario generale della Uil.

Dopo i punti critici arrivano le richieste: chiediamo un cambio del mondo del lavoro, la riforma delle pensioni, un decreto contro la delocalizzazione e una politica industriale per lo sviluppo, dicono i leader sindacali. Ma i tempi per modificare la legge di Bilancio del governo Draghi sono strettissimi. Entro fine anno arriverà l’approvazione della Camera dopo quella del Senato, a quel punto le richieste dei sindacati cadranno nel vuoto.